FAQ > raccolta olio vegetale esausto

Gli oli esausti sono gli oli usati che hanno esaurito il loro ciclo di utilizzo e se ne possono distinguere tre tipi: gli oli chiari che provengono dagli scarti industriali, gli oli scuri che provengono per lo più dalle automobili e contengono, quindi, i residui di combustione; ed infine gli oli esausti vegetali che sono rappresentati dagli oli vegetali come scarti delle fritture.

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Sono gli oli di tipo alimentari, usati, cotti e a volte bruciati;

L’olio del tonno in scatola, l’olio delle conserve, l’olio residuo delle fritture subisce una variazione nella sua struttura che ne provoca l’ossidazione e facilita l’assorbimento di sostanze inquinanti dalla bruciatura dei residui di cibo, per tanto non è più utilizzabile.

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L’olio vegetale da cucina è considerato un rifiuto non pericoloso, ma se non smaltito correttamente diventa un potente nemico per l’ambiente.

finisce nelle fogne rende difficile, se non impossibile, il processo di depurazione dell’acqua intasando le reti, rallentando il processo di trattamento biologico creando problemi al sistema di depurazione delle acque di scarico

se finisce in fiumi e laghi crea un velo che impedisce lo scambio di ossigeno, rendendo meno agevole il passaggio dei raggi solari, alterando i normali equilibri naturali degli habitat marini;

Quando raggiunge le falde acquifere, inquinando terreni coltivabili e pozzi d’acqua potabili, rendendoli inutilizzabili;

Pensate che un litro di olio rende non potabile circa un milione di litri d’acqua, una quantità sufficiente per il consumo di acqua di una persona per 14 anni.

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L’olio esausto che viene raccolto può essere riciclato mediante rigenerazione, combustione, trattamento e termodistruzione. La maggior parte, ove possibile, si preferisce rigenerarlo per favorirne il recupero e ottenere nuovi lubrificanti, gasolio, oli combustibili e bitume.

Se le caratteristiche dell’olio non permettono la rigenerazione, allora, si ricorre alla combustione nei cementifici.

Quando, però, l’olio non può essere rigenerato né sottoposto alla combustione, questo, verrà inviato ad impianti che lo tratteranno con dei processi fisico-chimici che ne modificheranno la composizione fino a renderlo utile per rigenerazione e combustione.

Si pensi che da un chilo di olio vegetale usato si ricavano 0,8 chili di base lubrificante rigenerata: un risparmio energetico non trascurabile se si pensa che l’alternativa al prodotto rigenerato sarebbe costituita da olio minerale sintetico derivante da prodotti petroliferi.
Il 20% di residuo che deriva dalla rigenerazione viene utilizzato in impianti adatti (in genere cementifici).

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No. Il rifiuto prodotto dall’attività commerciale, è un rifiuto speciale e pertanto necessita di un corretto smaltimento attraverso una filiera dedicata. L’attività commerciale deve sottoscrivere apposta convenzione per il servizio con una società di raccolta e trasporto, che con un programma calendarizzato o secondo necessità, effettua il ritiro presso l’attività consegnando il documento ( Formulario di identificazione rifiuto) ad avvenuto smaltimento. Questo documento, attesta il corretto smaltimento del rifiuto.

Qualora sul territorio comunale ci sia una delibera di assimilazione del rifiuto speciale prodotta dall’attività, ad un rifiuto urbano che presentano lo stesso codice europeo rifiuto CER 20.01.25 allora l’esercente può effettuare il conferimento volontario presso le stazioni di raccolta stradale.

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FAQ > raccolta differenziata

Nell’impossibilità di esporre i rifiuti come da calendario, è possibile conferire i rifiuti direttamente in Ecocentro, verificando sul sito gli orari di apertura.

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Conferire nell’umido se l’involucro è in materiale biodegradabile.

Conferire nella plastica se l’involucro è in alluminio o plastica, avendo l’accortezza di separare il caffè rimasto gettandolo nell’umido.

Se non si rientra nelle casistiche precedenti, gettare nel secco.

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Conferiscilo all’Ecocentro in Contrada Graviglione.
Oppure telefona al numero verde 800.036459

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In linea di massima no, perché nel caso del porta a porta é importante che sia l’utente che provveda a selezionare correttamente il rifiuto.

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Perché tale servizio non rientra nei servizi di pubblica raccolta. Viene solo permesso di conferire, assieme all’umido, lo sfalcio dell’erba.

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Si può conferire il rifiuto vegetale assieme all’umido, purché in sacchetti biodegradabili dal peso massimo di 5 Kg.

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No, perché il sacchetto di plastica, essendo considerato frazione estranea, risulta fortemente inquinante per il materiale cartaceo raccolto.

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